lunedì 2 maggio 2022

Stop

 

Cari immobili, 

dopo lunga assenza ci presentiamo di nuovo come se niente fosse e vi proponiamo un film che ha il gusto amaro della sconfitta. Stiamo parlando di Stop, il film perduto di Kim Ki-duk

Una sconfitta perchè abbiamo aspettato per anni che uscisse una versione con un audio e un video di buona qualità, ma alla fine lo si trova dappertutto in queste condizioni: sottotitoli impressi in coreano (la lingua originale è il giapponese) e un orribile voice over russo. Siete avvisati, se volete continuare ad aspettare, magari nel 2070 faranno un cofanetto con tutti i 24 film per celebrare il cinquantenario della sua morte. Noi ce lo siamo visti così. Ne valeva la pena.

Il grande Kim è da sempre il regista cardine di questo blog e della nostra community. Recentemente scomparso in Lettonia a causa del Covid19, ci ha lasciato un totale di 24 film da regista che lui considerava la sua filmografia ufficiale (tanto da numerarli maniacalmente) e un'altra decina scritti da lui (in alcuni casi senza nemmeno farsi inserire nei credits) o prodotti. 

Stop in questa lista numerata si colloca quart'ultimo. Presentato nel 2015 al festival Karlovy Vary nella Repubblica Ceca, ha fatto storcere il naso a tutti i presenti e da lì non è più uscito. Non se n'è parlato più. Si sarà pentito? Gli attori (Natsuko Hori e Tsubasa Nakae) gli avranno fatto causa per danno alla carriera? Non lo sapremo mai. 

Quello che sappiamo è che se siamo qui oggi, è perchè in fondo noi siamo i suoi fan più sfegatati. Siamo le bimbe di Kim Ki-duk! Lo abbiamo amato dai primi fotogrammi sgranati di Crocodile, lo abbiamo seguito in quell'evoluzione dei cattivi che ci ha portato a personaggi mitici come i villain di Bad Guy o Ferro3, i personaggi femminili incredibilmente profondi in Samaritan Girl, Birdcage Inn e The Bow, lo abbiamo seguito nella sua parabola mistica iniziata con Spring, Summer, Fall Winter... and Spring e nella crisi spirituale che ha portato sugli schermi Arirang. 

In tutto questo, Stop ha la sua importanza perchè secondo me è il seme da cui sono nati The Net e Human Space, Time and Human. Una metafora nella metafora. Una storia accattivante, girata velocemente, senza badare alla forma, proprio come ai tempi di Amen o dell'ultimo Dissolve. Lo possiamo vedere fin dalle prime scene. Tizi che fanno tremare l'arredamento per simulare il terremoto. Mio cugino con trentamila lire...

Il punto è che la gente ha storto il naso a vedere questo film perchè era ed è esteticamente brutto. Volutamente. Girato in fretta e senza cura dei dettagli. Parla degli incidenti nucleari di Fukushima e Chernobyl senza cognizione di causa, con personaggi che si contraddicono, cambiano idea, brancolano nel buio delle loro opinioni cangianti. Proprio come siamo noi nel mondo reale. Ci fissiamo con cose inutili, prendiamo una posizione e non ci schiodiamo nemmeno quando è chiaro che abbiamo torto marcio. 

Non stiamo guardando un documentario sui pro e contro dell'energia nucleare. Stiamo guardando uno specchio in cui ci siamo noi, la nostra società, il nostro modo di porci davanti alle risorse, alla natura, al nostro desiderio inappagabile di abbuffarci di qualsiasi cosa ci faccia stare bene... fino a stare male. È già successo per Time: gli spettatori spesso si lamentavano del fatto che un chirurgo plastico non farebbe mai tutti quegli interventi estetici, invece che riconoscere un espediente narrativo per dire tutt'altro. Gente che fissa il dito mentre il saggio indica la luna.

Poi possiamo anche discutere dei risultati ottenuti al di là delle intenzioni. Su quanto sarebbe potuto essere più incisivo, più accattivante, più tutto, ma ricordiamoci che sarebbe stato mille volte più facile per un regista del calibro di Kim Ki-duk continuare a battere il filone d'oro dei suoi più famosi successi e fare film fotocopia e vivere felice fino alla fine dei suoi giorni. Invece ha scelto di mettere due idioti a segare un traliccio dell'alta tensione con un flessibile a batteria della Black&Deker. E niente gliene frega!

Grazie a DeepWhite999 per i sottotitoli. Seguiteci su Telegram!

TRAMA: Miki (Natsuko Hori) e Sabu (Tsubasa Nakae) sono una coppia giapponese che vive nei pressi della centrale nucleare di Fukushima. Nel momento dell'incidente nucleare Miki è incinta e dopo la loro fuga dalla città, si ritrovano a dover decidere su cosa fare del bambino che lei porta in grembo e che potrebbe essere stato esposto ad una dose di radiazioni sufficiente a trasformarlo in un mostro. Tra continue indecisioni e cambi di idea, subiranno le pressioni di misteriosi agenti governativi e prenderanno decisioni estreme. 



Buona visione.