venerdì 28 dicembre 2012

War of the Arrows

Cari avventurieri, 
il film di oggi è un colossal del 2011 diretto da Kim Han-min, famoso per il suo film di debutto del 2007 Paradise murdered.
Si tratta di un film storico ambientato nel 1636, durante la seconda invasione della Corea da parte dei popoli della Manciuria, i quali all'epoca erano all'apice del loro potere con la sconfitta della dinastia Ming in cina e l'instaurazione della dinastia Quing, durata fino al 1912 quando fu fondata la repubblica popolare cinese attuale.
 La prima invasione della Corea, avvenuta solo nove anni prima, si era conclusa con un trattato di pace offerto ai coreani perchè l'esercito Manciù è stato richiamato in patria d'urgenza per difendersi dagli attacchi dei cinesi. La seconda invasione, quindi, era una catastrofe annunciata. 120 mila soldati sbarcarono in Corea e fecero una carneficina, conclusasi con un pesante armistizio, che prevedeva la totale sottomissione della Corea al grande impero Quing. 

TRAMA: Choi Nam-yi è un arciere leggendario dell'esercito coreano. Nonostante le sue incredibili capacità con l'arco, la guerra sta prendendo una brutta piega e il suo valore non basterà contro un esercito numeroso e ben armato.
Tuttavia c'è una battaglia che può ancora vincere: quella per salvare sua sorella dalla schiavitù. Una guerra nella guerra, che ci trascinerà in un viaggio privato e difficile, verso una vittoria nella sconfitta.
Un film spettacolare!

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Disponibile su Amazon in DVD, BluRay e Straming a partire da 3,99$ Sub ENG.
Sottotitoli in italiano disponibili presso i Doramisti Anonimi.
FCI sostiene il DAF, per fare altrettanto, basta registrarsi e ringraziare quando si scaricano i sottotitoli.
Buona visione.

3 commenti:

  1. In questo film si pratica violenza gratuita sugli animali a tal punto da essere previste in sceneggiatura svariate decine di uccisioni di cani sulle quali la macchina da presa indugia spesso e volentieri. Per quanto idolatri il cinema Coreano che ritengo sublime trovo schifoso questo film e la sua logica disumana.

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    1. Hai perfettamente ragione, e la cosa si estende a tutto il cinema asiatico, a parte quello giapponese, credo. Non essendoci una legge che glielo vieta, non sono tenuti a un comportamento etico durante le riprese e i disclaimer sul trattamento degli animali, sono solo facoltativi. Non ho nozioni in merito, ma mi piace pensare che in un film come questo, in cui la morte di cani e cavalli è una scelta stilistica per puntare il dito sull'indole violenta dell'uomo e sulla crudeltà della guerra, si ricorra ad addestratori ed effetti speciali. Se non lo impone la legge, sarebbe comunque un buon investimento per la produzione, qualora il film venisse distribuito nei circuiti cinematografici in altre parti del mondo. L'esperienza di Kim Ki-duk in america gli avrà insegnato qualcosa...

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  2. Purtroppo non si tratta di effetti speciali, è tragicamente reale la morte di quegli animali. Puro sensazionalismo :(

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