sabato 23 febbraio 2013

Wild animals

Cari animali selvaggi, 
il film di oggi è del 1997 ed è la seconda opera del nostro amato Kim Ki-duk. Dopo l'esordio di Crocodile, al tempo costato una fatica immane, il giovanissimo regista, ancora sconosciuto ma finalmente accreditato (e anche con un certo entusiasmo dai critici in patria!), si ritrova ad affrontare la sua seconda opera con un vuoto esistenziale.

Se l'esordio ha coronato anni e anni di sogni ad occhi aperti, scrivere un secondo capitolo a distanza di un anno è sicuramente una scelta azzardata. Ma Kim non sembra volersi fermare. Richiama Cho Jae-hun e stravolge il suo Coccodrillo, trasformandolo quasi in una macchietta.

Vola a diecimila chilometri dalla sua Corea e in quella Parigi che conosce così bene, mette in scena le sue metafore. Nella città che ha ospitato i suoi primi sogni d'artista, racconta e forse ricorda di quando è stato un artista di strada che viveva di espedienti in una giungla metropolitana spietata. Ci ha infatti abitato dal 1990 al 1993, anni in cui ha studiato Belle Arti.

La sensazione è che intenda usare la distanza come scudo. Gli anni Novanta sono particolarmente delicati per via della situazione politica e sociale in Corea del Sud. Una crescita economica ininterrotta da un decennio, si avvia ad un arresto drastico per via della Crisi Asiatica del 1997. Inoltre i rapporti con la Corea del Nord si fanno più tesi, costringendo il governo sud coreano a raggiungere e forse superare l'attuale livello di spesa per l'esercito, oggi stimato nel 2,4% del prodotto interno lordo del Paese. Oltre il doppio di quella italiana!
In uno scenario simile, parlare dei rapporti con i fratelli del nord, è quantomeno tabù.

Kim ci porta in un'Europa lontana ed esotica, dove due coreani "nemici" s'incontrano per caso, accomunati dal destino ingrato di essere clandestini. Inizia la storia di un'amicizia che potrebbe bastare ad entrambi, ma che viene travolta da una spirale di ingordigia e violenza. I due uomini, aizzati spesso l'uno contro l'altro, commetteranno crimini imperdonabili, che macchieranno per sempre le loro esistenze.

Pur essendo un film che si discosta parecchio da quelle che saranno le caratteristiche tipiche del regista, Wild Animals presenta già i germogli del desiderio di Kim Ki-duk di essere profeta attraverso le sue pellicole. Ci sono gli ammonimenti contro l'ingordigia e la denuncia sociale contro quella figura di uomo in carriera, tutto apparenza, ma povero di sostanza, che probabilmente infestava gli ambienti lavorativi e il tessuto sociale Coreano durante il boom economico.

La fotografia è volutamente minimalista, così come anche la colonna sonora. Kim è ancora giovane e inesperto, ma questo non è semplicemente un film su un'amicizia fra due uomini mal assortiti e questo vale se vi ci avvicinate come spettatori casuali. Se invece, come temo, siete già innamorati pazzi di questo regista, prendete i popcorn e godetevi un altro pezzo di storia!

TRAMA: Cheong-hae (Cho Jae-hun) è un aspirante pittore sudcoreano che vive a Parigi. Non riuscendo a mantenersi come artista, ruba tutto quello che gli capita sotto mano. Un giorno alla stazione ferroviaria, ruba la valigia a Hong-san, un passeggero nordcoreano appena arrivato in Francia. L'uomo se ne accorge quando il ladro viene inseguito da una banda di creditori infuriati e gli salva la vita grazie alle sue doti con le arti marziali. E' l'inizio di un'amicizia, che li vedrà diventare artisti di strada. Ma quando Cheong-hae si innamora di Corinne, una statua vivente, e Hong-san resta folgorato da una spogliarellista, i due uomini si scoprono disposti a tutto pur di avere una vita "di successo" e non tarderanno ad immischiarsi con una banda di malviventi locali e compiere ogni sorta di efferatezza.

Disponibile su amazon in DVD edizione inglese senza sottotitoli.
Sottotitoli in italiano disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.


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