venerdì 22 novembre 2013

Untold scandal

Cari scellerati, 
i film che vi proponiamo oggi è del 2003, diretto da E J-yong, il cui nome nella notazione più usata si scriverebbe Lee Jae-yong, ma ama firmarsi così e chi siamo noi per dire a un regista coreano come si chiama? Classe 66, per la prima volta sulle nostre pagine, ma al cinema dal 1998, si incunea testardamente in un progetto pretenzioso: portare sul grande schermo la millemillesima trasposizione del romanzo francese Les liaisons dangereuses. 

Scritto in forma epistolare nel 1782 da Pierre Choderlos de Laclos, fece subito scandalo, tanto da far considerare il suo autore alla stessa stregua del marchese de Sade. 

Due secoli dopo, il mondo è molto cambiato, ma la malizia e gli intrighi di questo romanzo, hanno influenzato centinaia di pellicole e hanno dato vita a numerose trasposizioni, la prima delle quali nel 1959 ad opera del regista francese Roger Vadim, poi divenuto famoso (o famigerato) per aver diretto (e sposato, ma non in quest'ordine!) Jane Fonda nel film scandalo Barbarella del 1968. 

Dopo di lui, ci prova il regista inglese Stephen Frears che con il suo Dangerous Liaisons del 1988, porta sul grande schermo un cast eccezionale, composto da Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer e Uma Thurman. 

Un anno dopo, nel 1988, il regista ceco Milos Forman, dirige Colin Firth e Annette Bening in Valmont. 

Nel 1999 Roger Kumble per conto di Hollywood, trasforma un film delicato e scandaloso allo stesso tempo, in un blockbuster che fa il tutto esaurito nei cinema statunitensi: Cruel intentions. Per non spaventare troppo gli spettatori americani con una storia troppo esotica, ambientata in Europa nel diciottesimo secolo, Kumble pensa bene di ambientarla a New York nel presente, stravolgendo completamente la trama. Ciliegina sulla torta, la nostra amica Sarah Michelle Gellar (meglio nota come Buffy l'ammazza film asiatici!) nel ruolo della protagonista. Forte di un budget che supera la somma di tutte le trasposizioni passate presenti e future, si merita anche due sequel, nel 2000 e nel 2004. 

Tornando al nostro film, con un budget di 5 milioni di dollari e un incasso di 5,7 milioni, ha sfiorato il flop e non è stato distribuito al di fuori dell'Asia. In compenso ha fatto incetta di premi nei festival del cinema coreani, cinesi, giapponesi e nel nostrano Verona Film Festival, dove è stato insignito del premio Stefano Reggiani dall'Ordine dei Giornalisti e del riconoscimento per l'alto contributo artistico, tecnico e creativo.

Come il romanzo originale, è stato ambientato nel diciottesimo secolo, ma invece delle sfarzose corti francesi, ci troviamo nel pieno della dinastia Joseon, come nei film di cui abbiamo già parlato: A frozen flowerMasquerade, Painted fire e naturalmente Forbidden quest.

Un cast senza grandi nomi, fatta eccezione per una giovanissima e ancora sconosciuta Jeon Do-yeon, che ci delizierà negli anni successivi con Secret Sunshine e The Housemaid e che ritroveremo in futuro su questo blog  in My mother the mermaid

Un film che affascina fin dai primi minuti, per le sue corti immerse nel verde e per i personaggi eccessivamente cerimoniosi. Sorprende che l'intrigo funzioni in un luogo tanto lontano e diverso dall'ambientazione originale, come a dimostrare che la perfidia di cui si parla, non si trova nella società o nei gesti, ma è dentro di noi e ci può ferire (e far ferire il prossimo) da un momento all'altro. 

TRAMA: Jo-won è un nobile donnaiolo senza scrupoli, sua cugina Jo è andata in sposa a un nobile, ma non sono riusciti a concepire. Secondo le usanze del tempo, il marito poteva scegliere una concubina per portare avanti il nome di famiglia. Indispettita dalla notizia che suo marito ha posato gli occhi sulla bella So-ok, trama che suo cugino la metta incinta prima che entri in casa sua, per poi rivelare al marito (sul letto di morte) che quello che ha cresciuto come un suo discendente, in realtà non è figlio suo. Jo-won accetta di tramare contro il marito di sua cugina, ma rifiuta di mettere incinta So-ok, lasciando che cresca l'attrazione tra lei e il giovane vicino di casa. Lui dal canto suo ha adocchiato Lady Jeong, la donna rimasta vedova prima del matrimonio, che da 12 anni osserva un rigido regime di carità e astinenza. Riuscendo a corrompere l'incorruttibile, avrà in premio di possedere il suo vero sogno proibito: sua cugina. 

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